I
- La Massoneria -
"La Loggia non deve essere intesa semplicemente come un luogo in cui i Massoni si riuniscono per svolgere delle mansioni, ma il corpo aggregato dei suoi membri. Quest’ultima, strettamente parlando, è la Loggia; la prima, invece, è solo la stanza della Loggia."
Il pensiero massonico è il più nobile ideale a cui si può aspirare ed è l'unico sulla quale si potrà fare totale affidamento. I nostri regni e le nostre repubbliche sono coinvolte in innumerevoli conflitti; Divisioni politiche, religiosi, militari. Da secoli l'uomo blocca il progresso eccedendo negli istinti animaleschi presenti naturalmente nel nostro animo, tuttavia l'uomo può decidere di elevarsi al più alto spirito umano seguendo la filosofia massonica.
Fin dalle sue origini la massoneria aspira al perfezionamento dell'uomo e dunque del mondo. Per raggiungere questo scopo è necessario lavorare assiduamente ogni giorno, compiere scelte difficili e alimentare le carriere politiche, militari e religiose dei propri fratelli.
Questo cammino che può sembrare impopolare è tanto necessario quanto difficile e solo alla fine, al compimento dell'unificazione mondiale sotto il pensiero massonico si riceveranno i frutti seminati e finalmente cesseranno i conflitti che stanno distruggendo l'uomo.
Il massone è colui che lavora quotidianamente per il proprio auto-perfezionamento e per aiutare gli altri. Segue due vite separate e per nessun motivo dovrà rivelare ad esterni la sua appartenenza alla Loggia Lux Mundi per evitare persecuzioni da parte dei nemici della Loggia mettendo dunque in pericolo la propria vita e la stabilità della loggia stessa. Il mondo non è pronto ad accogliere l'illuminato pensiero massonico ed è necessario agire clandestinamente per proseguire nell'opera massonica senza intoppi.
Il massone è colui che riuscirà a vivere con lo spirito libero da intrighi politici e che guarderà i propri fratelli con benevolenza nonostante nella loro vita fittizia possano rappresentare nemici politici.
Chiunque riuscirà a seguire l'ideale massonico prima di qualsiasi altra cosa sarà veramente libero e il proprio perfezionamento in Loggia sarà sicuro, al contrario sarà ostacolato.
"Come una pietra grezza può essere squadrata e levigata dalla mano di un abile lavoratore così molti spiriti informi possono essere moralizzati per effetto dell’educazione e dell’esempio e possono diventare buoni e utili membri dell’Istituzione."
II
- Il Mito di Hiram -
Aristotele affidò a Geremia la ricostruzione di Aornos.
Dopo la distruzione della città ad opera dell'esercito di Alessandro andava finalmente costruito la città ideale sognata da Aristotele. Vi era molto da costruire ed altrettanto da riparare.
Passati 6 mesi il filosofo greco, insieme a tutto l'esercito, si rimise in marcia per ritornare in macedonia, affidando completamente la gestione della città a a Geremia.
Questo decise di nominare Hiram,viste la sua grande capacità dimostrata nella ricostruzione, per la costruzione del Grande Tempio da dedicare all'Altissimo in memoria della rinascita della città, la città ideale.
Per la mole del lavoro e della manodopera impiegata, il maestro Hiram si trovò ad affrontare grosse difficoltà che cercò in qualche modo di alleviare dividendo i lavoratori in tre classi: apprendisti, compagni e maestri e stabilì una parola segreta per distinguerli. La paga dei lavoranti dipendeva dalla qualifica e fu per questo che tre compagni, per ottenere la paga dei maestri, senza esserne degni e senza aver superato la prova, si nascosero nel cantiere del Tempio, dove Hiram, durante la pausa di lavoro, soleva passeggiare. Per carpirgli la parola segreta lo colpirono coi loro attrezzi: il primo (Jubullum) lo colpì alla gola con una regolo di ferro, il secondo (Jubella) al cuore con una squadra ed il terzo (Jubello) alla testa con un maglietto. Nonostante tutto, Hiram non svelò la parola segreta e morì mentre cercava di fuggire dalla porta d'oriente.
Fu solo grazie ad un sorvegliante che i tre vennero scoperti e rinchiusi dalla folla. I muratori impiegati nella costruzione della città e del tempio si riunirono spontaneamente in assemblea non avendo più una guida di riferimento, così decisero in democrazia le sorti dei tre assassini. I tre vennero giustiziati con parere unanime.
Il tempio non venne mai ultimato. I muratori si sparsero per il mondo in cerca della parola del maestro per poter continuare il suo compito. Quella parola sta ancora ad indicare il segreto smarrito e che il Maestro deve cercare per mezzo dell'ascesa iniziatica, così che Hiram riviva e possa continuare la sua opera.
III
- Antico Codice del Libero Muratore -
Ama il tuo prossimo come te stesso. Non fare ad altri quello che non vorresti fosse a te fatto. Non fare il male ma sempre il bene. Ricorda che la vera religione consiste nei buoni costumi. Conserva la tua anima pura per comparire degnamente al cospetto dell'Ente Supremo e spera da Lui la ricompensa del bene che 'avrai fatto sulla terra. Rispetta tutte le forme con le quali piace agli uomini rendere omaggio a Dio. Combatti l'errore non con il ferro, non con il fuoco ma con la verità. Ama i buoni, compiangi i deboli, fuggi i cattivi, parla sobriamente con i grandi, prudentemente con i tuoi uguali, sinceramente con gli amici, dolcemente con i fanciulli e teneramente con i poveri. Istruisci l'ignorante. Copri colui che ha freddo, nutrisci chi ha fame, dà lavoro all'operaio e sii il padre del poveri. Non portare odio ad alcuno. Evita le querele, previeni gli insulti, rispetta le donne, non abusare della loro debolezza. Se Dio ti dà un figlio, ringrazialo ma trema per il deposito che ti ha affidato. Sii per quel fanciullo la immagine della divinità. Fa che sino a 10 anni ti tema, sino a 20 ti ami e sino alla tua morte ti rispetti. Sino a 10 anni devi essere il suo maestro, sino a 20 suo padre e sino alla morte suo amico. Pensa a dargli dei buoni principi piuttosto che delle belle maniere e che ti sia debitore di una morale educazione e non di una frivola eleganza. Fa che diventi onesto. Vigila con tenerezza alla felicità della tua famiglia, procura di allevarla nei sentimenti di amore, di umanità e di devozione alla Patria. Ama il tuo Paese, procura di essergli devoto sino al sacrificio di tua vita. Se arrossisci del tuo stato, è segno d'orgoglio. Non è il lavoro che ti onora o ti degrada, ma il modo con cui lo eserciti. Rallegrati della giustizia, affliggiti contro l'iniquità. Leggi e profitta, guarda e medita, rifletti e lavora. Procura l'utile dei tuoi fratelli, perchè lo procuri a te stesso. Soffri senza lagnarti. Non giudicare mai leggermente le azioni degli uomini, non biasimare mai alcuno e tanto meno lo adulerai. Proclama sempre ed ovunque la fraternità di tutti, l'uguaglianza di tutti e la libertà di tutti.